Secondo un nuovo rapporto pubblicato martedì dal Wall Street Journal, Amazon ha utilizzato un algoritmo segreto per valutare quanto potesse aumentare i prezzi prima che anche i suoi concorrenti smettessero di aumentarli. L’esistenza dell’algoritmo, nome in codice Project Nessie, è stata rivelata per la prima volta alla fine del mese scorso in una denuncia presentata dalla Federal Trade Commission che accusa il gigante dell’e-commerce di aver violato la legge antitrust statunitense. La denuncia pubblica della FTC alludeva al Project Nessie, ma la sezione era stata pesantemente redatta. Secondo il Journal, Nessie avrebbe gonfiato i prezzi e monitorato se altri rivenditori, come Target, avrebbero seguito il suo esempio. Se i rivenditori concorrenti mantenevano il prezzo più basso, l’algoritmo riportava automaticamente Amazon al suo prezzo normale. Nessie avrebbe aiutato Amazon ad aumentare i suoi profitti aumentando artificialmente i prezzi in diverse categorie di acquisti, fino a quando, secondo quanto riferito, l’azienda ha smesso di utilizzarlo nel 2019.
“Chiediamo ancora una volta ad Amazon di muoversi rapidamente per rimuovere le riduzioni e consentire al pubblico americano di vedere l’intera portata di quelle che riteniamo essere le sue pratiche monopolistiche illegali”, ha dichiarato martedì al Journal il portavoce della FTC Douglas Farrar. Il progetto Nessie è solo uno dei tanti modi in cui la FTC ha accusato Amazon di mantenere illegalmente la sua posizione dominante nel mercato dell’e-commerce. Nella denuncia presentata dall’agenzia a settembre, l’azienda è accusata di utilizzare una serie di metodi, come l’insabbiamento delle inserzioni, per dissuadere i venditori dall’offrire prodotti a un prezzo inferiore sulle piattaforme concorrenti.