Ci sentiamo di poter dare per scontato che chi è qui sia appassionato di retrogame.
Il problema però è che la parola “retrogame” ha svariate definizioni.
Spesso, si tende a dire “Un videogioco diventa retrogame se è uscito per una console di due generazioni fà”.
Questa definizione, per quanto precisa, è a parer nostro un po’ problematica e limitante, perché ad esempio non prende in considerazione tutto il panorama PC. Non è mai esisto un PC 2, oppure un PC Series X, o quant’altro.
C’è chi ne fa un discorso di grafica, di risoluzione, di estetica in generale. Questa definizione è ancora più vaga e problematica però, perché molti giochi escono ancora oggi con un’estetica definitivamente retro, e inoltre l’evoluzione del medium videoludico non si ferma certo all’aspetto grafico.
Noi abbiamo una “nostra” definizione, che per quanto vaga riteniamo possa ben definire il concetto: è retrogame un qualsiasi gioco che necessita di essere contestualizzato nel suo anno d’uscita per essere capito o apprezzato.
Ora però siamo curiosi di sapere cosa ne pensiate voi, quale sia la vostra definizione!
@KSGamingLife una volta lessi da qualche parte (su reddit forse) una definizione di #retrogaming che ho fatto mia:
“Every male has a short and unfortunate period where they discover girls and stop playing games… retro for me is anything you played before making this terrible, terrible mistake… :)”
Ma no dai!
@KSGamingLife mi ha sempre fatto un sacco ridere 😂
Secondo me il fatto è che da, circa, era ps2 in avanti si sente molto meno il distacco dal “retro”. A me sembra oramai che sia considerato retrogaming tutti i giochi pixel 2d vecchi, in senso anagrafico, e i primi giochi 3d. Non ho mai sentito qualcuno che pensasse che, esempio, metal gear solid 3 sia retrogaming, nonostante alla fine non è tanto diverso, per dire, dalla situazione di un super Mario 64. Poi tant’è alla fine è solo un’etichetta, basta che ci si diverta.
Questo è un altro punto di vista validissimo, ed è perfettamente sensato in virtù del fatto che, che ci piaccia o no, dall’era PS2 in poi c’è stato oggettivamente un appiattimento evolutivo che prima non c’era. Il passaggio dall’era 8 bit all’era 16 bit è stato enorme, così come lo è stato dal 2d al 3d. Di certo non si può dire lo stesso per il passaggio da PS4 a PS5, per dirne una.
Io ho provato a identificare il “retrogame” nella sidebar scrivendo: “Per poter definire un videogioco nostalgico deve essere uscito da almeno 15 anni.”.
D’istinto però quando parlo di retrogame mi riferisco a tutto ciò che è ante-2000, ma più per mia età anagrafica che altro credo…
Ci sta, certamente, però ti faccio un esempio: Tetris. Tetris è uguale a se stesso, in termini di meccaniche (salvo dettagli) da sempre. Per noi, Tetris non è retrogame, perché se stamattina fosse uscito Tetris sarebbe stato ugualmente splendido, ugualmente attuale, e probabilmente ugualmente giocato. 15 anni fa però è uscito Uncharted, Bioshock, Portal, il primo Assassin’s Creed, giochi che tutto sommato non hanno bisogno di essere contestualizzati per capirli: ci giochi oggi, e ti diverti, non hai bisogno di vederli attraverso gli occhi della nostalgia, o dire “Beh si, oggi li vediamo con questa grafica, ma al tempo ci sembravano fotorealistici”, cosa che ad esempio potremmo dire di Doom.
Ovviamente, mica voglio dire che sia una definizione errata eh, ci mancherebbe. Però è affascinante il fatto che siamo tutti appassionati di qualcosa, e non esista una definizione “da vocabolario” che soddisfi tutti, non trovate?
E Splinter Cell, Far Cry, Max Payne…
Ecco, la faccia di Max Payne è diventata un meme. Quello è molto retrogaming, dove la grafica 3D è invecchiata decisamente male nonostante il gioco in sé oggi sia ancora molto accessibile.
Un Tetris uscito oggi ha colori diversi, una risposta ai comandi più scattante e diverse funzionalità in più, come per esempio Tetris 99 su Switch. Anche se la meccanica di fondo è la stessa considero retrogaming Tetris giocato su NES e Game Boy, ma non la versione nuova per Switch. Stessa cosa accadde con Space Invaders su DS. Lì avevano espanso la formula addirittura su due schermi e riarrangiato la colonna sonora in modo spettacolare. Era sempre Space Invaders, ma non lo stesso Space Invaders originale delle sale giochi. Sono d’accordissimo quindi quando dite che è “retro” quando occorre contestualizzare l’epoca.
@KSGamingLife La “mia” definizione di retrogame è: tutti quei giochi che sono usciti su piattaforme non più commercializzate, tipo Atari 2600, Amiga, Windows 3.1, le prime due PlayStation. Roba così. Un gioco che gira senza emulatori o simili su un PC o su una consolle dell’attuale generazione non lo considero retrogame.
Penso sia più una questione di anni. Toy Story è retro su ps1 e non lo è su PC?
@AnagrammadiCodeina Se è una questione di anni, come si decide a quale età un gioco diventa retrogame? Senza passare a casi particolari come Tetris la cui ultima versione (Effect Connected) risale a tipo due/tre anni fa.
Non saprei. Ma l’esempio che ho portato sfata un po’ quel che dicevi prima. Lo stesso gioco secondo il tuo ragionamento è sia retro che non a seoconda di dove lo giochi. Secondo me ha più senso dare un termine d’età. Che poi detto fra noi mi sembra semplicemente di etichettare cose senza un vero motivo. Ovvio che se uno postasse fifa 2018 come retrogaming gli risponderei che non lo è. Per curiosità ho cercato e “videogiochi del 2008” come per d’are l’etichetta dei 15 anni. Si parla di Halo 3, GTA IV, Fallout 3, CoD World at War. Sono retro? Forse, direi quasi. Se andiamo al 2003 (20 anni fa) abbiamo: Need for Speed: Underground, GTA Vice City, Pokemon rubino/zaffiro per GBA. Questi decisamente sì.
Ci sta, ma volendo fare la punta al cazzo, il Famicom hanno smesso di produrlo nel 2003. Significa che fino al 2003 i giochi per Famicom non erano retrogame? E non è un po’ brutto legare al mercato la definizione di retrogame?
@KSGamingLife Se non vogliamo legarla al mercato leghiamola ai sentimenti e ognuno decide per sé cos’è e cosa non è retrogame… 😜
È una definizione vaga, ma personalmente considero retrogaming quei giochi che risalgono al periodo “pionieristico” dei videogiochi.
Cioè quando i videogiochi erano una cosa di nicchia. Poche persone avevano una console, o anche un computer, quindi la maggior parte delle volte si giocava a casa di uno dei pochi fortunati, o in sala giochi. Quando internet non c’era, o se c’era non era a tariffa fissa, come siamo abituati da due decenni, ma costava per ogni minuto passato online. Recensioni, soluzioni e trucchi erano possibili solo in “analogico”, su riviste o per passaparola. Quando i giochi erano ancora relativamente pochi, esistevano solo su supporto fisico, e si potevano anche noleggiare. Quando le riviste avevano un CD (o addirittura un floppy) con le demo del mese. Quando il tempo da dedicare ai videogiochi era poco, perché la vita normale era tutta offline e senza computer.
Temporalmente, il confine è più o meno alla fine degli anni ‘90. Già fatico un po’ a considerare la PSX come retrogaming, visto che ormai era abbastanza diffusa.
E mi rendo conto che coincide con la mia infanzia / inizio adolescenza. Altre persone nate in periodi diversi avranno una definizione diversa.
per me tutto ciò che è 2D pixelloso, anche se creato nel 2023 che sia fatto per girare solo su Commodore 64 o solo su PS5 non importa. E’ retro, appartiene a una categoria a se stante come il cinema muto o i cartoni muti. Credo che i vecchi giochi 3D siano tutti invecchiati male, mentre il 2D mantiene un suo fascino. Eccezione per i 3D cubettoso low-polygon tipo VIRTUA RACING o il più recente Hot Shot Racing.>
Questa definizione, per quanto precisa, è a parer nostro un po’ problematica e limitante, perché ad esempio non prende in considerazione tutto il panorama PC. Non è mai esisto un PC 2, oppure un PC Series X, o quant’altro.
C’è chi ne fa un discorso di grafica, di risoluzione, di estetica in generale. Questa definizione è ancora più vaga e problematica però, perché molti giochi escono ancora oggi con un’estetica definitivamente retro, e inoltre l’evoluzione del medium videoludico non si ferma certo all’aspetto grafico.
Noi abbiamo una “nostra” definizione, che per quanto vaga riteniamo possa ben definire il concetto: è retrogame un qualsiasi gioco che necessita di essere contestualizzato nel suo anno d’uscita per essere capito o apprezzato.
Ora però siamo curiosi di sapere cosa ne pensiate voi, quale sia la vostra definizione!
@Filippodb @KSGamingLife Non sono d’accordo. Stardew Valley per fare un esempio non lo riterrei mai retrogame (anche se ha già sette anni…), ma pixel art.
molto bello ma in definitiva è la riproposizione di un gioco del 96, Harvest Moon. E’ a mio parere un retrogame rifatto per girare sulle console moderne. Si potrebbe anche discuterne sul termine pixel art ma per essere precisi per me il vero spartiacque fu la playstation nel 94 che segnò l’inizio di una nuova era nei videogiochi che cambiò tutto per sempre, c’è un’era dei videogiochi prima e dopo la PS1. Aggiungi che nel 94 falli pure Commodore e con il declino delle sale giochi a favore dei CD pirata per la PS1 e fu lo tsunami perfetto. Ecco quello che più o meno c’era prima del 94 è ora sicuramente da chiamare retrogame, un mondo di giochi che era ancora relativamente di nicchia, spesso fatti nella cameretta, dopo quell’anno inizia l’era moderna e di massa dei videogame.
D’accordismo sul 2d invecchiato bene e il 3d invecchiato male, ma è perché il 2d era senza pretese di fotorealismo. Il 2d resterà sempre un linguaggio proprio del videogioco, mentre il 3d era inteso come il linguaggio della realtà, e in quanto tale ancora oggi insoddisfacente.
Per me retrogaming è tutto quello che richiede una piattaforma dedicata rispetto ad un comune pc od un emulatore per giocare. Considero ‘patient gaming’ tutto quello che avrei potuto giocare da ragazzino ma non ho giocato
Il concetto di patient gaming è qualcosa che adoro, perché ci permette di comprare i giochi a basso costo, e di giocarli quando sono privi di bug!
e di giocarli quando sono privi di bug!
Siamo sognatori :D
@KSGamingLife la risposta è molto semplice… è Space Invaders… 😂
Devi scindere drasticamente il concetto di retrogaming lato consolle e lato PC, la prima in base al fatto che l’hardware non sia più in commercio mentre per la seconda hai un orizzonte temporale anche breve a mio parere (giocare per esempio a mio parere personale un The Witcher 1 credo sia una forma blanda di retrogaming PC).
The witcher 1 è un gioco bello dal punti di vista della storia e dell’ambientazione. Ma dio mio il combattimento. O mio dio. Che schifo. Legnoso. Terribile. Comprendo però gli anni in cui è uscito.
E comunque hot take, the witcher 2 è meglio del 3.
Sto giocando il 2 e ho finito il 3 solo da pochi mesi: sono assolutamente d’accordo.
Ho giocato un bel po’ al 3 e non ho ancora iniziato il 2, cosa ti è piaciuto in particolare?
Ho giocato molto di più il terzo piuttosto che il secondo che credo finirò quest’inverno (in bella stagione gioco nulla praticamente) e dove sono circa a metà. Lato scrittura nulla da eccepire su entrambi, il titolo più vecchio è più diretto e meno dispersivo senza un milione di missioni secondarie, lato gameplay ho apprezzato maggiormente il 2 e ho trovato molto piacevole la modalità Arena. Difetto principale del 2 la grafica direi.
Di dico, ho giocato al primo e ne ho apprezzato la storia, il secondo era favoloso come seguito. Quando sono passato al terzo l’ho trovato un po’ troppo vuoto e non sono riuscito a passare praticamente oltre alla prima mappa per la noia. Il secondo ha dei personaggi caratteristici, tipo Roche, che ancora oggi adoro alla follia.